Ci sono terre che lasciano un
ricordo particolare nell'animo. Risvegliano una natura innata, fatta di luce,
colori, profumi e sensazioni. Sono sensazioni quelle che il vento cattura e fa
proprie, per poi lasciarle libere e rivelarsi a colui che le osserva. In
Sardegna accade così di ritrovarsi accanto il paradiso, spiagge candide,
lagune smeraldine, macchia mediterranea, calette incantevoli, mare limpido di
acque cristalline. E poi come una vertigine, salite e pendii, montagne nude e
aspre, cadute libere nel verde intenso, scuro, forte. Fino a raggiungere il volo
delle aquile, in alto.
Il bianco della sabbia,
l'azzurro trasparente di un mare caraibico, e poi guardiani secolari, gli scogli
a segnare il passo tra le acque e le terre. Il profumo di ginepro spesso divide
il mare dalle lagune, come se con fare armonioso potesse rendere meno traumatico
il distacco tra mare e terra. Non serve ad allontanare il sapore salmastro, che
arriva ovunque. David Herbert Lawrence, viaggiatore e scrittore, capace
di trasformare le proprie sensazioni in memorie letterarie, raccontava di
un'isola che “che si perde in lontananza. Creste di colline come brughiera,
irrilevanti, che si vanno perdendo, forse, verso un gruppetto di cime
drammatiche a sud-ovest”. Questa era la sua sensazione di spazio, che egli
diceva mancare all'Italia, e che misurava in “distanze, di nulla finito, di
nulla definito”.
La Sardegna è ancora così,
una terra a suo modo vergine, immutabile, perenne. Risale dalla storia con
il cuore degli antichi Fenici, dei Romani, degli Spagnoli, dei Genovesi, dei
Pisani e dei Piemontesi, di coloro che cioè la conquistarono. Ma ancora prima di
tutti, ha il cuore di una civiltà nuragica che ancora oggi è ricordata
intrisa di mistero. La Sabaudia ha portato ad onore il nome della Sardegna nella
prima Italia unita, ma ancor prima il cuore isolano di questa terra ha portato
alto l'orgoglio di un popolo fiero e incontaminato. Oggi la conosciamo come
terra di vacanze, hotel extra lusso e dimora del Jet Set più esclusivo, ma
la Sardegna è molto più di tutto questo e soprattutto è molto più accessibile ed
economica di quanto si creda. Una vacanza low cost in Sardegna è oggi più
che possibile. Sono centinaia e centinaia i campeggi oggi presenti in
Sardegna, tutti immersi in un contesto naturale fatto di luoghi selvaggi, ricchi
di fauna, vegetazione caratteristica e varia. Senza essere terra di contrasti,
come a qualcuno piacerebbe descriverla, la Sardegna si fa strada nella lunga
scia delle navi che la raggiungono, come un volto che man mano da sfuocato
prende forma e diventa armonioso; puro equilibrio di coscienze accoglienti e
ospitali. Ed è proprio nella sua ospitalità che ci ritroviamo a navigare,
cullati dal vento di levante che arriva dall'Africa o da quel fresco maestrale
che fa respirare nelle calde giornate estive.
Si arrivi dalle sue porte
marine (Olbia, Porto Torres o Cagliari) o dai suoi aeroporti maggiori (Cagliari,
Alghero, Olbia), i campeggi della Sardegna sono tutti accessibili a
distanze ben raggiungibili. Qualsiasi l'asse viario, l'immagine è quella di un
paesaggio immutato nel tempo, di una terra complessa, geograficamente e
storicamente.